dott. giovanni pili
Esami del Cuore
Il nostro Studio
Lo studio offre prestazioni specialistiche di cardiologia e di medicina dello sport.
In ambito cardiologico ci occupiamo non solo della diagnosi, trattamento e cura delle malattie che colpiscono il cuore e le arterie quali la cardiopatia ischemica, lo scompenso cardiaco, l’ipertensione arteriosa, le aritmie ecc. ma anche di soggetti sani che lamentano sintomi sospetti per malattie cardiovascolari o persone che vogliono sottoporsi ad una visita a scopo preventivo, per verificare il corretto funzionamento del proprio apparato cardiocircolatorio o per identificare eventuali fattori di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
In ambito medico sportivo ci dedichiamo alla valutazione globale dello stato di salute degli atleti finalizzata al rilascio di certificazioni di idoneità sportiva agonistica e non agonistica per tutte le discipline sportive. Occupazione di particolare rilievo è la prescrizione personalizzata dell’attività fisica, che, nei soggetti sani aiuta a mantenere lo stato di salute, nelle persone affette da svariate patologie come eccesso ponderale, diabete, ipertensione, cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca, osteoporosi, decondizionamento muscolare, disturbi dell’umore ecc. rappresenta un vero e proprio strumento terapeutico.
Gli Esami Diagnostici del cuore

Elettrocardiogramma
L’attività cardiaca è un fenomeno meccanico (il cuore funziona sostanzialmente come una pompa) alla base del quale vi sono eventi biochimici ed elettrici.
L’elettrocardiogramma (ECG) è la rappresentazione grafica su carta quadrettata dell’attività elettrica del cuore. L’interpretazione delle variazioni delle caratteristiche delle onde del tracciato ECG fornisce importanti informazioni sullo stato di salute del cuore.
Perche si fa un ECG
L’elettrocardiogramma costituisce l’indagine strumentale di base della diagnostica cardiologica. Grazie alle informazioni che fornisce, consente di valutare:
-la frequenza cardiaca;
– la presenza di eventuali disturbi o irregolarità del ritmo cardiaco;
– la presenza di ingrandimenti del cuore in toto o in alcune sue parti;
– la presenza di squilibri elettrolitici;
– in alcuni casi la presenza di un precedente ischemico (es. infarto miocardico)
– infarto miocardico acuto, in atto
Le patologie cardiache nelle quali l’ECG basale riveste un ruolo diagnostico fondamentale sono la cardiopatia ischemica nelle sue varie forme cliniche, le aritmie, i disturbi di conduzione. Se integrato nel contesto clinico, può essere importante anche per la diagnosi delle malattie delle valvole cardiache, nella valutazione dello scompenso cardiaco e dell’ipertensione arteriosa.
L’ECG consente di rilevare disturbi dell’irrorazione sanguigna del cuore (ischemia) e unitamente al dosaggio nel sangue degli enzimi provenienti dalle cellule cardiache colpite dall’insulto ischemico, è l’esame fondamentale per la diagnosi di infarto del miocardio. Tuttavia l’ECG difficilmente predice il futuro (un ECG di base normale non fornisce alcuna garanzia rispetto al possibile verificarsi di un evento coronario acuto anche a breve distanza di tempo).

Elettrocardiogramma da Sforzo
L’elettrocardiogramma da sforzo (o test ergometrico) è un esame strumentale che consiste nella registrazione dell’elettrocardiogramma durante l’esecuzione di uno sforzo fisico (a differenza dell’ECG basale (vedi scheda) che viene registrato in condizioni di riposo).
In questo modo è possibile esaminare la risposta dell’apparato cardiocircolatorio all’esercizio fisico, in particolare per quanto riguarda frequenza cardiaca, risposta pressoria ed eventuali alterazioni ECG. Durante sforzo fisico infatti, si realizzano condizioni che comportano un incremento delle richieste di lavoro al cuore che potrebbero mettere in evidenza eventuali alterazioni non riscontrabili a riposo. Può essere considerato l’esame strumentale di prima scelta per la diagnosi di cardiopatia ischemica.
PERCHÈ SI FA UN TEST ERGOMETRICO ?
Rispetto all’ECG basale, l’ECG da sforzo offre maggiori informazioni sullo stato di salute del cuore perché ne aumenta il lavoro, evidenziando eventuali patologie non riscontrabili a riposo. L’elettrocardiogramma da sforzo costituisce l’indagine strumentale di base nella diagnostica della cardiopatia ischemica, ed è fondamentale nei seguenti casi:
– diagnosi di cardiopatia ischemica nel paziente con episodi di dolore toracico sospetti per angina pectoris;
– valutazione funzionale dei pazienti con cardiopatia ischemica nota (angina stabile, pregresso infarto del miocardio)
– valutazione dell’efficacia della terapia anti-ischemica;
– valutazione dopo rivascolarizzazione coronarica (angioplastica, intervento di bypass aortocoronarico) -valutazione delle aritmie, in alcuni casi particolari.
L’ECG da sforzo si dice positivo (cioè, patologico) se mette in evidenza segni elettrocardiografici di ischemia o aritmie. Se durante lo sforzo il paziente accusa dei disturbi (dolore toracico, mancanza di respiro) in assenza alterazioni ECG, il test ergometrico viene considerato “non diagnostico” e può essere indicato un approfondimento diagnostico con altri test (es. scintigrafia miocardica). Tuttavia, queste indicazioni sono valide solo in linea di massima e l’interpretazione del risultato di un ECG da sforzo deve essere integrata in una valutazione cardiologica e clinica globale del paziente.

Holter
Meglio definito con i termini “ECG dinamico secondo Holter”, questo esame prende il nome dal ricercatore che lo inventò. Si tratta di un elettrocardiogramma (ECG) che dura un lungo periodo, in genere compreso tra 24 e 48 ore allo scopo di registrare l’attività del cuore in un ampio arco temporale. L’esame ha il pregio di consentire il controllo dell’ECG del paziente mentre questi svolge le sue abituali occupazioni o meglio ancora, quelle occupazioni che si associano alla sintomatologia oggetto dell’indagine.
Sostanzialmente serve a documentare alterazioni elettrocardiografiche che non possono essere provocate in ambulatorio o in ospedale. Le principali motivazioni che spingono il cardiologo a richiedere l’ecg dinamico secondo Holter sono:
-La necessità di chiarire il significato delle palpitazioni avvertite dal paziente
-La ricerca di aritmie responsabili di ictus come la fibrillazione atriale
-Lo studio di aritmie note
-La ricerca di ischemia cardiaca
Dopo che il paziente ha riconsegnato il registratore occorre valutare battito per battito se ci sono state alterazioni. L’apparecchio viene collegato ad un computer, i dati sono trasferiti su di esso e successivamente vengono analizzati dal medico. Fisicamente la lettura richiede da una a 2 ore.
Esiste una variante dell’Holter che prende il nome di EVENT RECORDER , o registratore di eventi, che si differenzia dall’Holter comune per la possibilità di registrare per una o due settimane continuative.

Ecocardiogramma
CHE COS’E
L’ecocardiografia (comunemente detta anche ecocardiogramma) è una metodica diagnostica non invasiva che utilizza gli ultrasuoni per esplorare l’anatomia e la funzione del cuore. Rispetto ad altre metodiche diagnostiche essa ha il grande vantaggio di essere eseguibile anche al letto del paziente e di non produrre alcun disturbo o danno al paziente stesso. Inoltre permette di ottenere informazioni “in diretta” durante l’esame.
A COSA SERVE
Con l’ecocardiogramma si possono visualizzare tutte le strutture cardiache. Questo esame ha un ruolo fondamentale nella valutazione delle dimensioni e della funzione della camere cardiache e di quella delle valvole cardiache. Nei pazienti che hanno subito un infarto miocardico permette di valutare la porzione del muscolo cardiaco danneggiata, ma al contrario di quanto spesso comunemente supposto, non essendo in grado di valutare i vasi del cuore (coronarie), non è in grado di prevedere un infarto futuro.
A CHI SI RIVOLGE
Si rivolge a soggetti che hanno avuto infarti miocardici, che soffrono di scompenso cardiaco, di problemi alle valvole cardiache o che fanno fatica a respirare. É utile nei controlli di pazienti sottoposti in precedenza a impianto di valvola cardiaca artificiale e nei pazienti che soffrono di ipertensione arteriosa, per valutare le conseguenze causate da questa condizione sulle strutture cardiache. Risulta importantissima per la conferma o l’esclusione di patologie cardiache, sospettate in seguito al riscontro di un “soffio cardiaco” durante la visita cardiologica.
LIMITI DELL’ESAME
In alcuni pazienti con problemi polmonari, come l’enfisema o la bronchite cronica, o in pazienti obesi o con una particolare conformazione toracica, la qualità dell’esame può risultare assai scarsa, per l’impossibilità degli ultrasuoni di penetrare adeguatamente all’interno del torace.
